L’impatto psicologico della caduta dei capelli
Le problematiche legate alla perdita e alla caduta dei capelli sono estremamente frequenti.
L’alopecia androgenetica, comunemente chiamata calvizie, colpisce, in forma più o meno grave, circa l’80% degli uomini e il 50% delle donne, nel corso della loro vita.
Il telogen effluvium, ovvero una caduta eccessiva e massiva di capelli, che si può manifestare in forma acuta e cronica, che può provocare un diradamento, è una condizione molto diffusa che colpisce prevalentemente le donne.
Sebbene queste malattie dei capelli non siano legate problematiche internistiche gravi o a condizioni che possano minare la salute, i pazienti spesso vivono queste situazioni con molta preoccupazione e apprensione.
I capelli, infatti, pur non essendo indispensabili per la nostra salute fisica, sono molto importanti per il nostro benessere psicofisico e il nostro umore. Il diradamento e la caduta spesso ci mettono a disagio, ci fanno provare vergogna o frustrazione e possono addirittura contribuire a un vero e proprio stato di ansia o depressione.
L’impatto psicologico della caduta dei capelli: parola a una professionista
Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Sara Versace – Psicologa clinica e Psicodiagnosta – di spiegarci perché la perdita dei capelli può portare a situazioni di disagio emotivo e come possiamo affrontarle al meglio.
I capelli, pur non essendo indispensabili per la nostra salute fisica, sono fondamentali per il nostro benessere. Perché sono così importanti e cosa rappresentano?
I capelli sono sicuramente un elemento molto importante per uomini e donne, perché fanno parte dell’immagine corporea e di personalità che ognuno ha di sé: in qualche modo dicono qualcosa di noi e di come siamo fatti. Basti pensare a chi si colora i capelli, li acconcia o li rasa in modi particolari.
Talvolta vengono utilizzati come canale per comunicare qualcosa di sé, come quando capita di sentire “nuovo look, nuova vita”. Anche modi di dire antichi e diverse storie bibliche ci riportano i significati e le sfumature che può trasmettere una folta chioma, simboli quali la forza, la potenza e la seduzione. È possibile dire che in qualche modo i capelli siano in parte uno specchio di quello che siamo e diano delle indicazioni sul nostro personale benessere psicologico.
I pazienti che vedono cadere i capelli e la propria chioma diradarsi spesso provano vergogna o un senso di inadeguatezza, che a volte spinge a non rivolgersi allo specialista per avere una diagnosi e una cura, perché succede questo?
La caduta dei capelli colpisce il paziente su più aspetti strettamente connessi tra loro.
Il diradarsi della propria chioma può mettere in contatto con un’immagine che sembra non essere più la propria, con il tempo che passa, con la sensazione di non essere più come prima (forti, sani, giovani, seducenti).
È comune in questi casi avere la percezione che ci sia qualcosa che non va o che stiamo perdendo, tutte sensazioni che generano sentimenti di inadeguatezza e vergogna tali da portare a nascondere questo problema senza avere il coraggio di chiedere aiuto il prima possibile ad un professionista.
Nonostante queste problematiche siano così diffuse, non se ne parla molto e i pazienti spesso si sentono soli con il loro problema. Cosa si potrebbe fare per migliorare il vissuto del paziente?
Sì vero, il paziente tende a nascondere il problema, a sentirsi solo e non capito nelle sue sensazioni di inadeguatezza che vanno a minare sempre più la propria autostima, creando spesso la convinzione che nulla si possa fare.
In realtà, iniziare a parlarne e chiedere aiuto a un professionista può dare la speranza che in qualche modo si possa intervenire.
Occorre rimettere in moto nel paziente l’idea che è ora di fermarsi un attimo e prendersi cura di sé sotto tutti gli aspetti: fisici, psicologici e sociali, tenendo a mente che questi episodi di caduta sono spesso legati anche a eventi e cambiamenti di vita particolarmente stressanti.
Da un lato è necessario contattare il tricologo per avviare un trattamento adeguato che possa fermare e/o migliorare le condizioni del capello.
Dall’altra a volte può essere utile iniziare un percorso psicologico per prendere consapevolezza di ciò che si muove dietro la caduta dei capelli, quali emozioni, vissuti ed eventi hanno condizionato questa problematica.
Infine, spesso i pazienti vivono con ansia momenti della vita quotidiana come lavarsi i capelli, pettinarsi e guardarsi allo specchio, per paura di vedere troppi capelli cadere o un ulteriore diradamento, questo anche quando la patologia, dal punto di vista medico, è sotto controllo.
Perché succede questo? Cosa possono fare questi pazienti per vivere meglio la loro situazione?
È comune che i pazienti vivano questi momenti con tensione, ansia e a volte anche paura che da un momento all’altro i capelli possano cadere nuovamente, peggiorando la situazione.
È come se si creasse nella loro mente un’attenzione esagerata e quasi ossessiva per i capelli che li porta ad accorgersi di ogni piccolo cambiamento e di ogni singolo capello che cade.
Questa attenzione estrema alla caduta o al diradamento porta non solo ad amplificare una situazione che magari è sotto controllo, ma anche ad accentuare il confronto con i capelli degli altri, visti sempre come “più belli e più sani dei propri”.
Dare voce a questa iper-attenzione di ogni singolo micro-evento di caduta non aiuta a dedicarsi alla propria cura di sé e a volte non permette di vedere bene miglioramenti che sono in atto e risultano agli occhi esterni già evidenti.
Nei casi in cui questo aspetto diviene eccessivo e quasi invalidante nelle situazioni sociali può essere utile curarsi del lato psicologico facendo riferimento a un professionista che possa aiutare a riportare il paziente al dato di realtà, evitando che cada in un’amplificazione del problema.
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